
Mickey 17: Muori oggi, clona domani

Vuoi firmare un contratto per la vita eterna... a patto di morire in modi orribili a intervalli regolari? Benvenuti nel mondo di Mickey 17, dove Robert Pattinson dice sì a tutto: sì alla clonazione, sì al sacrificio, sì al diventare un esperimento ambulante con tanto di fascino stropicciato.
Il tutto diretto da Bong Joon-ho, che stavolta lascia in valigia le sue metafore taglienti e si concede una vacanza nei territori del blockbuster sci-fi. Ma tranquilli: anche in vacanza, Bong gira meglio di molti colleghi nel pieno delle forze.
Bong Joon-ho in versione “Hollywood chiama, rispondo”
Mettiamola così: se ti aspetti un Parasite 2 - Il ritorno della lotta di classe, gira al largo. Mickey 17 è più leggero, più pop, più “già che ci siamo, mettiamoci anche due scene d’azione col budget grosso”. I temi ci sono – identità, sacrificio, società che ti consuma come un clone usa e getta – ma sono più sussurrati che urlati. E rispetto a Snowpiercer o The Host, qui il messaggio arriva... ma ti ci devi un po’ applicare.
Pattinson fa tutto. Forse pure il catering.
Robert Pattinson ormai è come il prezzemolo in una cucina stellata: lo metti ovunque, e funziona. Qui interpreta Mickey, Mickey 2, Mickey 17, e forse anche 3-4 personalità nel mezzo. E lo fa bene, davvero. C'è tormento, c'è ironia, c'è sguardo perso nel vuoto con sottotesto esistenziale. C’è insomma lui, in tutta la sua gloria post-Twilight.
Nomination? Forse sì, ma dipende da quanto l’Academy ha voglia di fantascienza quest’anno. Spoiler: di solito, poca.
Mark Ruffalo, ma che ti è successo?
Ora. Qualcuno deve parlare. Mark Ruffalo, ti vogliamo bene, ma stai entrando nella fase “mi metto buffo e basta”. Da Hulk a Povere Creature a qui, stai diventando la macchietta di te stesso. Hai talento da vendere, e invece sembri un personaggio dei Looney Tunes in live action. Dai Mark, torna a farci piangere come in Spotlight e non solo a farci alzare il sopracciglio.
Musica: c’è, la senti, poi la dimentichi
La colonna sonora funziona, ti accompagna, crea atmosfera... ma un mese dopo? “Come faceva quella traccia durante il salto nello spazio?” Boh. Probabilmente l’hanno scritta i cloni anche quella.

In parole brevi
Mickey 17 è un buon film. Divertente, ben girato, intelligente senza prendersi troppo sul serio. È il Bong Joon-ho light, confezionato per il mercato globale ma ancora con un po’ di anima dentro. Non raggiunge i livelli delle sue opere più acide e politiche, ma si lascia guardare volentieri. Soprattutto se sei uno di quelli che ha sempre voluto vedere Pattinson combattere contro se stesso. Letteralmente. Voto finale? Se Parasite è un pasto gourmet, Mickey 17 è un ottimo street food: non cambia la vita, ma lo mangi con gusto.