Quinto episodio della seconda stagione di The Last of Us, secondo giorno a Seattle e un rush a mio parere troppo veloce…
Vediamo in questo episodio le avventure delle nostre due protagoniste ormai indiscusse di questa seconda stagione.
WLF, triangolazioni e indecisione
La puntata parte bene, in un ospedale allestito a base dai WLF dove vediamo che sta avvenendo un interrogatorio ad una donna, responsabile di aver mandato in perlustrazione una pattuglia in uno dei piani sotterranei per poi a quello che sembra essere un attacco sigillare il piano con loro dentro. La scena è stata molto d’impatto poiché scopriamo che ormai l’infezione può attecchire anche tramite l’aria e alla fine del discorso della donna veniamo a sapere che uno dei soldati mandati lì e sigillati è proprio il figlio. Niente da dire, a mio parere gestita benissimo.
Stacco e torniamo alle due protagoniste della puntata. Vediamo Dina che sta cercando di triangolare i movimenti dei WLF per tracciare un percorso evidenziando un capannone abbandonato dai WLF che sembra essere la migliore chance . Partendo subito dopo le vediamo già in mezzo a Seattle e la resa visiva convince, continuo a ripeterlo ma sotto il profilo visivo questa stagione è d’impatto.
Quello che scricchiola a mio parere è questo comportamento di Ellie, in bilico tra il voler vendicarsi e la famiglia che sembra volersi costruire con Dina. Veniamo anche a sapere il passato di Dina che ci regala una caratterizzazione in più del personaggio di Isabela Merced.
The Last of Rush
Arrivano al capannone e la domanda che ci siamo fatti dall’inizio della puntata ha un senso. Il capannone non è sotto il controllo dei WLF poichè è pieno di infetti ma non semplici infetti, quel tipo di infetto speciale che Ellie ha incontrato nella prima puntata di questa seconda stagione.
E qui signori avviene un rush pazzesco fino alla fine della puntata a mio parere. Gli infetti “special edition” accerchiano e mettono all’angolo Ellie e Dina, arriva Jesse e le salva, uscendo dal capannone allertano i WLF che iniziano a sparare e riescono a scappare in un parco/bosco perché i WLF non arrivando all’entrata decidono di non entrare a seguirli. Quiete? Ma no, dopo esattamente 5 metri di camminata incontrano le Iene che stanno torturando e uccidendo un WLF, si accorgono di loro e iniziano a dargli la caccia e di conseguenza ricomincia la fuga dei protagonisti fino a quando non si dividono con Jesse e Dina che tornano al Cinema e Ellie che finisce a caso, e dico a caso nell’ospedale di inizio puntata dove, per caso, c’è anche Nora, una compagna della gang di Abby.
Ora… le scene con gli inseguimenti sono fatte bene, ma possibile che in una catena di successione del genere solo io sento fretta nell’arrivare alla fine della puntata? Il fatto che Ellie si divida mi sta anche bene ma che al primo edificio dove si vuole rifugiare becca uno dei suoi obiettivi mi sembra veramente troppo forzato a mio parere. Troppa velocità, troppa forzatura.
Spore, immunità e botte da orbi
Ellie riesce a trovare e infiltrarsi nell’ospedale dove trova, come dicevo prima, Nora che soccorre i WLF feriti. Qui invece, mi dispiace se sembro così tanto pesante nel criticare, Ellie decide di diventare un terminator mettendo alle strette Nora e volendola uccidere a tutti i costi senza curarsi minimamente che è all’interno di una base dei nemici. Nora scappa urlando “aiuto” per tutta la base e si rifugia all’interno di quel piano interrato che era stato sigillato a inizio puntata. Ellie la raggiunge e finisce la caccia all’uomo appena vede che Nora sta soffrendo per le spore inalate nell’aria. Qui Nora scopre che Ellie è immune, cerca di fargli capire che Joel è stronzo perché ha ucciso il padre di Abby e non solo e come risultato abbiamo solo che Ellie la uccide.
Chiudendosi l’episodio ci dà uno scorcio sul prossimo annunciando un ritorno (in)aspettato con un bel Pedro Pascal.